martedì 27 ottobre 2009
lunedì 26 ottobre 2009
Venezia, un'emozione infinita!
Ieri, a Venezia, è andata in scena, a mio parere, una delle più belle maratone del mondo complice anche una bellissima giornata e una temperatura ottimale per poter affrontare la grande gara. La giornata è iniziata con il suono della sveglia alle 3:20 e il primo pensiero è stato: ma sarà l'ora legale o l'ora solare? Ovviamente era già l’ora solare così mi sono alzato e dopo aver preparato la borsa, con un mio amico-collega ci siamo recati a Oggiono dove ci aspettava il pullman, organizzato dal G.S. Avis Oggiono, presenti a Venezia con ben 35 atleti, che ci avrebbe portato direttamente alla partenza della gara e subito voglio ringraziarli per essere potuto andar con loro anche se non faccio parte di questa società.Alle 8,00 in punto siamo arrivati a Stra, punto di ritrovo, e dopo essermi cambiato ho consegnato la sacca con gli indumenti agli organizzatori.Piccolo riscaldamento, non più di 5 minuti, prima di immettermi nella griglia di partenza e in quel momento ho provato una grande emozione e non riuscivo ancora a credere di essere lì, a fare una maratona invece della solita mezza. Nei momenti che hanno preceduto la partenza mi sono posto tante domande: “ce la farò a finirla?” “riuscirò a farla entro le 3 ore? “e se il piede dovesse farmi male cosa faccio?” Tutte domande a cui non riuscivo a dare una risposta ma che alla fine mi hanno portato alle decisione di accodarmi ai Pacer delle 3 ore.Finalmente alle 9:30 si sente lo sparo e inizia la grande avventura lunga 42,194 km.Nei primi km va tutto liscio, sono sempre dietro alle lepri delle 3 ore: eravamo in tanti a seguirle e dovevo stare attento a non pestare i piedi a nessuno. Verso il 12° km purtroppo però un signore è inciampato urtando un altro atleta, ma per fortuna si è rialzato subito e si nuovamente unito a noi anche se con qualche segno sulla faccia.I km scorrono abbastanza velocemente e riusciamo a tenere la media di 4'13". Il percorso è molto bello sin dall'inizio con tanta gente sul percorso a fare il tifo. Ci sono anche tanti gruppi musicali a darci la carica.A Origato, e siamo al 15° km, transitiamo con il tempo di 1h03'27" (sempre con la media di 4'13"): mi sento bene, la gambe girano come avrei voluto.A Marghera, al traguardo della mezza maratona passiamo con il tempo di 1h29'17" e avvicinandomi a uno dei pacer gli dico che è stato davvero bravo perché mi sono reso conto che non è per niente facile mantenere la stessa velocità con la responsabilità di farci arrivare al traguardo nel tempo stabilito delle 3 ore.Verso il 30° km, all'altezza del parco San Giuliano mi si accende la spia gialla e accuso un calo di “velocità” e, purtroppo, vedo che i palloncini colorati dei pacer si allontanano piano, piano sempre di più fino a scomparire davanti ai miei occhi.Ho abbassato lo sguardo per terra e ho visto i miei piedi che non andavano più come avrei voluto mentre altri atleti mi stavano superando e, in quel momento, mi sono sentito un po' amareggiato per l’obiettivo, che vedevo svanire, di finire la gara nelle 3 ore. Fortunatamente però ho reagito in fretta e ho iniziato a pensare che ormai il più della gara l’avevo alle spalle e che mi mancavano ancora “solo” 12 km. In quel momento 12 km mi sono sembrati un'eternità, ma ho pensato che, anche impiegando più di 3 ore, sarei stato comunque felice di arrivare fino in fondo e ricevere la medaglia al collo!Con questo pensiero in testa ho rialzato lo sguardo e, affrontando me stesso, ho ripreso a correre convinto di arrivare fino in fondo con la speranza di mantenere, almeno, la media dei 4’22” al km.Finalmente ho visto, in fondo, Venezia, ma prima c'era il ponte della Libertà, di circa 4,5 km, da percorrere: mi è sembrato infinito quel ponte. Qui la spia da gialla è diventata rossa e mentre il ponte non finiva mai, la media si è alzata a 4"29'. Al ristoro del 35° km mi sono fermato e ho bevuto una grande quantità di integratori e poi sono ripartito di nuovo per gli ultimi km.Lasciato alle spalle il ponte della Libertà, sono entrato in città e al 40° km, superata una curva, mi sono trovato di fronte a un panorama mozzafiato sembrava proprio una fotografia con impressa tutta Venezia: il mare e i ponti, uno spettacolo che mi ha emozionato tantissimo tanto che stavo per fermarmi ad ammirare meglio quel panorama stupendo.Ormai correvo a una media di 4’50”, stavo soffrendo ma a vedere i 19 ponti veneziani e tutta quella gente che incitava i concorrenti, mi ha dato la forza per andare avanti, stringere i denti e continuare a ripetermi: ormai Taddeo è fatta! Ecco l’ultimo ponte, vedo in fondo l'arrivo, faccio un ultimo sforzo e alzo le braccia al cielo ringraziando il caloroso pubblico presente e finalmente fermo il cronometro: 3h10’31”.Mi sono inginocchiato ricevendo la “sacra medaglia” e mi sono detto: Taddeo ce l’hai fatta!Grazie Venezia!!
Racconto pubblicato su Podisti.Net (26/10/09)
Racconto pubblicato su Podisti.Net (26/10/09)
24° Venice Marathon - Domenica 25 ottobre 2009
Ciao a tutti!!
a breve scriverò il racconto, l'esperienza, l'emozione di questa magnifica maratona di Venezia!!!!
lunedì 19 ottobre 2009
3° Green Race Ecorunning - Domenica 18 ottobre 2009
La spendida giornata di sole ha dato un grande successo alla terza edizione di Green Race evento ecorunning che ha avuto luogo al Parco delle Cave (Milano).L'evento è stato organizzato da Comune di Milano, Regione Lombardia e Provincia di Milano accompagnato anche da Amsa, azienda in prima linea nelle tematiche di rispetto ambientale e di valorizzazione dei parchi e delle aree verdi.Percorso unico e meraviglioso di 2 km (per tutti) e 10 km (agonistica) tra laghetti, boschi, prati... un luogo naturale molto suggestivo ed è uno dei parchi più belli del mondo...Ben 419 atleti classificati per la 10 km... e tantissime famiglie, bambini, amici, anziani per la 2 km...La gara è stata vinta dall'ex forestale Davide Milesi (G.S. Orobie) col nuovo recordo del percorso di 31'59", al secondo posto troviamo Ben Kacem Mohamed (U.S. Milanese) 32'31" e al terzo posto è stato assegnato a Lazzaro Samuele (Atl. Centro Torri Pavia) 32'36".Per quanto riguarda le donne la gara è stata vinta da Carla Verones con il tempo di 37’09” (nuovo record del percorso) davanti a Simona Baraccetti (37’58”) e Loretta Giarda (38’29”).Scorrendo di poco la classifica e precisamente al 23 posto assoluto troviamo il grande premanese, cioè io, della società A.S.D. 2Slow col tempo di 38'23" (passaggio primo giro al 5° km : 19'06", al secondo giro : 19'16"). Posso dire che sono rimasto soddisfatto della mia prestazione... credo di essere andato al massimo e sono rimasto contento del mio traguardo... E' stato veramente bello il percorso, un continuo cambio di ritmo a causa di numerose curve, e posso garantire che è stato organizzato tutto alla perfezione proprio perchè erano presenti anche il Presidente Roberto Formigoni, il Vicepresidente della Camera dei Deputati Maurizio Lupi, l’Assessore allo Sport del Comune Alan Rizzi e il Direttore Generale di Amsa Salvatore Cappello, abituali e appassionati frequentatori del Parco delle Cave. Al via ufficiale anche l’Assessore comunale al Verde Maurizio Cadeo e l’Assessore allo Sport della Provincia di Milano Cristina Stancari.Quindi quando ci sono in mezzo questi politici è assolutamente vietato dire che qualcosa è andato storto!Alla fine della gara grande cerimonia di premiazione accompagnato dall’orchestra Green Race Jazz.Per me la giornata non era finita lì... ritorno a Lecco col treno... mi cambio e sono andato alla fiera della Cioccolata a Merate ;-) per recuperare un pò di energia per affrontare la mia ultima gara : Maratona di Venezia (25 ottobre).Alla prossima!
martedì 13 ottobre 2009
- 12 giorni : Venice Marathon 2009
La mia ultima maratona risale domenica 22 aprile 2007 : VII° Maratona di Sant'Antonio, valevole anche come Campionato italiano dei Sordi classificandomi primo posto col tempo di 2 ore 55 minuti e 59 secondi.
Per me è stata una grande gioia proprio perchè sono riuscito ad abbattare il muro delle 3 ore dopo tanti sacrifici di allenamenti.
E da allora non ho più fatto maratone... il perchè non lo so... forse perchè ho capito che è davvero dura, faticosa correre per 42 km senza fermarsi... per me è stata un'impresa, un'avventura che va oltre i propri limiti e per questo ho deciso di affrontare un'altra maratona, quella di Venezia che si terrà esattamente domenica 25 ottobre!
Sicuramente non sarà facile per me affrontare quei km con la caviglia semi-bloccata, ancora non so se credo di farcela, ho provato a correre fino al 30° km e ci sono riuscito senza grossi problemi... ma arrivare a 42° km ci sono ancora ben 12 km in più da correre e sicuramente non sono pochi.
Non ho fatto tante uscite settimanali per prepararmi al meglio, forse poco tempo, forse non avevo tanta voglia... comunque il mio obiettivo è sempre quello di stare intorno delle 3 ore... meglio tipo 2 ore e 59 minuti... però per me sarà dura... però metto in testa che potrei farcela, di raggiungere il mio grande obiettivo, magari provo correre a fianco con il "pacers" delle 3h00' ... e se riesco a tenere il 4"17' al km bene, altrimenti pazienza !
Dopo la maratona ho deciso di essere operato di nuovo alla caviglia sperando di correre di nuovo e magari più forte nel 2010!
Ah... dimenticavo che il mio numero pettorale a Venezia è il 411!
Per me è stata una grande gioia proprio perchè sono riuscito ad abbattare il muro delle 3 ore dopo tanti sacrifici di allenamenti.
E da allora non ho più fatto maratone... il perchè non lo so... forse perchè ho capito che è davvero dura, faticosa correre per 42 km senza fermarsi... per me è stata un'impresa, un'avventura che va oltre i propri limiti e per questo ho deciso di affrontare un'altra maratona, quella di Venezia che si terrà esattamente domenica 25 ottobre!
Sicuramente non sarà facile per me affrontare quei km con la caviglia semi-bloccata, ancora non so se credo di farcela, ho provato a correre fino al 30° km e ci sono riuscito senza grossi problemi... ma arrivare a 42° km ci sono ancora ben 12 km in più da correre e sicuramente non sono pochi.
Non ho fatto tante uscite settimanali per prepararmi al meglio, forse poco tempo, forse non avevo tanta voglia... comunque il mio obiettivo è sempre quello di stare intorno delle 3 ore... meglio tipo 2 ore e 59 minuti... però per me sarà dura... però metto in testa che potrei farcela, di raggiungere il mio grande obiettivo, magari provo correre a fianco con il "pacers" delle 3h00' ... e se riesco a tenere il 4"17' al km bene, altrimenti pazienza !
Dopo la maratona ho deciso di essere operato di nuovo alla caviglia sperando di correre di nuovo e magari più forte nel 2010!
Ah... dimenticavo che il mio numero pettorale a Venezia è il 411!
martedì 6 ottobre 2009
Roma No Limits - Domenica 4 ottobre 2009
E' andata in scena la VI° edizione di Roma no Limits o meglio è andata in scena la I° edizione della Roma no Limits Urban. Gara di avventura, gara di sopravvivenza, gara "dedicata a chi non si arrende mai, a chi sa osare, a chi vuole misurarsi con i propri limiti; dedicato ai coraggiosi, ai testardi, a chi non rinuncia mai; dedicato a chi non ha mai provato il brivido dell'avventura... se saprai sopravvivere nel cuore della città di Roma"... Insomma è gara che fa proprio per me visto che non mi arrendo mai, che sono testardo, che non rinuncio mai facilmente alle cose e che ho sempre la voglia di andare oltre i limiti !Gara di circa 18 km su un percorso cittadino, ma comunque impervio ai lati del fiume Tevere con acqua, fango, piccole jungle, due ponti tibetani e "prove di sopravvivenza" urbane da superare. Il percorso che abbraccia tutte e due gli Argini del Tevere con partenza da Ponte Milvio, in direzione verso il Castel Sant'Angelo per poi ritornare di nuovo al punto di partenza per il traguardo. Sono stati tanti ostacoli naturali e artificiali da superare... saranno stati circa 30 prove... direi non tanto impegnative, ma erano sicuramente divertenti e molto affascinanti !Eravamo ben 470 atleti suddivisi in due categorie : Estreme Marathon (individuale) e Survivor Team (squadra da tre componenti, uno dei quali deve essere di sesso diverso, due uomini e una donna o viceversa).Scrivo subito che sono arrivato al 22° posto col tempo di 1 ora e 23 minuti.Già dalla partenza c'era il primo "ostacolo", quello di abbattare il muro di cartone che era posto a metà ponte Milvio, allora sono stato un pò indietro alla partenza così ci pensavano quelli davanti a fare "pulizia".Dopo nemmeno 300 mt un altro ostacolo : palloncini di acqua sparsi sul sentiero, all'inizio pensavo che era una stupidata, invece non era stata proprio così.E così via che non sto qua ad elencarvi... altrimenti non finirebbe più questo racconto.L'ostacolo più bello è stato sicuramente i due ponti tibetani giusto per collegare i due argini del fiume.Alla fine della gara, una bella lavata e subito sono andato in piazza San Pietro a ricevere la benidizione del Papa!Come week-end è andata tutto bene, sono partito il sabato mattina e son ritornato il lunedì sera giusto per visitare un pò la capitale.Ho utilizzato il pendolino Alta Velocità (Freccia Rossa) ed è stato un viaggio "perfetto"... tempo di percorrenza 3 ore e 20 minuti ! Non male per andare fino a Roma... dicono che già dall'anno prossimo dovrebbe impiegare ben 3 ore giuste ! Direi di fermarmi qui... concludo consigliando ai miei amici che è una gara da fare e che vale la pena almeno parteciparla una volta a una gara del genere come dice sul manifesto che è "La corsa più pazza del mondo"
Alla prossima!
Alla prossima!
venerdì 2 ottobre 2009
NOENE Shock Technology
"Incollo" qua un pezzo preso dal sito www.noene-italia.com che sono delle solette anti-urto... l'ho provato e mi sono trovato bene... Ho fatto leggere anche ai miei colleghi che volevano provarle... così le ho ordinate e sono arrivate... Se qualcuno interessa di questo prodotto basta che mi manda una e-mail e vi scrivo come procedere senza nessun impegno...
"Redazionale molto dettagliato sulle solette AC2 da sportechblog.
Oggi proponiamo una recensione sulle solette Noene, speciali plantari che reviewabbiamo testato in varie condizioni di terreno e velocità di corsa.
La prerogativa di queste solette è la riduzione dell’energia negativa dovuta agli impatti traumatici degli sportivi durante l’esercizio fisico, in particolare la corsa.
Più in generale possiamo descrivere il fenomeno ricordando che un tempo l’uomo, a piedi nudi, si spostava su un terreno naturale, come foreste, prati, terra, sabbia, superfici morbide, dolci e che meglio si adattavano all’apparato locomotore umano più sensibile: la colonna vertebrale, i muscoli ed i tendini. Questa tipologia di suolo, per la sua elasticità e struttura, assorbiva la maggior parte delle onde d’urto, vibrazioni e scosse create dall’uomo, che, così, non si avvertivano.
Ai giorni nostri, siamo invece costretti a camminare (o allenarci) spesso su suoli duri: asfalto, cemento, marmo, piastrelle, etc… Queste superfici non assorbono nulla, al contrario, restituiscono l’energia cinetica sottoforma di onde d’urto chiamate anche energia negativa o più semplicemente “scossa che fa male”.
Questa energia negativa si propaga come vibrazione o scossa, risalendo ad ogni punto nevralgico noene antishockdell’apparato locomotore umano, producendo così dei microtraumi duraturi, che talvolta generano e spesso favoriscono tendiniti, talagie, periostiti,fratture da fatica, dolori articolari dei piedi, delle ginocchia, delle anche e della schiena fino alla base del cranio.
Le solette Noene sono nate proprio per frenare questi shock e vibrazioni negative.
"Redazionale molto dettagliato sulle solette AC2 da sportechblog.
Oggi proponiamo una recensione sulle solette Noene, speciali plantari che reviewabbiamo testato in varie condizioni di terreno e velocità di corsa.
La prerogativa di queste solette è la riduzione dell’energia negativa dovuta agli impatti traumatici degli sportivi durante l’esercizio fisico, in particolare la corsa.
Più in generale possiamo descrivere il fenomeno ricordando che un tempo l’uomo, a piedi nudi, si spostava su un terreno naturale, come foreste, prati, terra, sabbia, superfici morbide, dolci e che meglio si adattavano all’apparato locomotore umano più sensibile: la colonna vertebrale, i muscoli ed i tendini. Questa tipologia di suolo, per la sua elasticità e struttura, assorbiva la maggior parte delle onde d’urto, vibrazioni e scosse create dall’uomo, che, così, non si avvertivano.
Ai giorni nostri, siamo invece costretti a camminare (o allenarci) spesso su suoli duri: asfalto, cemento, marmo, piastrelle, etc… Queste superfici non assorbono nulla, al contrario, restituiscono l’energia cinetica sottoforma di onde d’urto chiamate anche energia negativa o più semplicemente “scossa che fa male”.
Questa energia negativa si propaga come vibrazione o scossa, risalendo ad ogni punto nevralgico noene antishockdell’apparato locomotore umano, producendo così dei microtraumi duraturi, che talvolta generano e spesso favoriscono tendiniti, talagie, periostiti,fratture da fatica, dolori articolari dei piedi, delle ginocchia, delle anche e della schiena fino alla base del cranio.
Le solette Noene sono nate proprio per frenare questi shock e vibrazioni negative.
“Ho testato le solette Noene dentro le mie solite Adidas da allenamento. Sono scarpe che mi offrono già un buon livello di assorbimento dei traumi durante la corsa, ma ho voluto ugualmente sostituire le loro solette standard con quelle Noene.” Così Diego, podista della Turin Marathon, “Sono uscito di casa provando le nuove calzature sul mio solito percorso in asfalto che mi porta rapidamente verso la pista ciclabile. Le sensazioni sono state subito particolari. All’inizio mi sembrava di andare più piano del solito, ma poi gradualmente mi sono reso conto che la mia velocità non era cambiata rispetto ai soliti allenamenti (anzi probabilmente stavo andando più forte). La realtà è che l’impatto con il terreno risultava realmente meno percepibile grazie alle nuove solette Noene. Ho fatto il mio solito giretto da 45 minuti e la differenza maggiore si è poi presentata dopo essere tornato a casa. Solitamente nelle ore successive dovevo fare molto stretching per evitare dolori alle anche e spesso mettere anche del ghiaccio sulle ginocchia. Stavolta invece non ne ho sentito così tanto la necessità. Mi sentivo molto più leggero e ho capito che le nuove calzature mi avevano offerto una protezione decisamente superiore al solito”.
I sottopiedi Noene si presentano bene: sono ben evidenti gli inserti di polimero ammortizzante (nero su supporto rosso applicati in corrispondenza del tallone e dell’avanpiede (in particolare sull’arco compreso fra la prima e la quinta testa metatarsale). Al di sotto dell’area interna dell’arco plantare invece è riportato un rinforzo in Kevlar per ridurre le eventuali torsioni fra parte anteriore e posteriore. Tutto sembra studiato con una certa conoscenza della biomeccanica del piede. Così ci spiega Federico, atleta della Avis Bra Gas: “Ad un primo esame tattile, le NoEne incuriosiscono: mi sarei aspettato che gli inserti ammortizzanti avessero una consistenza gommosa, tipo cuscinetto d’aria delle Nike Air. Invece il supporto si presenta abbastanza rigido, addirittura più della mescola del resto della soletta. Per cui non si può che rimanere incuriositi e domandarsi: ma ammortizzerà veramente? Se sì, quanto? Non resta che passare all’opera. Innanzitutto è necessario sostituire il sottopiede della propria scarpa da allenamento con il NoEne. Le prime volte l’operazione più risultare un po’ laboriosa perché la parte inferiore delle solette è piuttosto ruvida per evitare scivolamenti una volta posizionate nella scarpa. Pertanto consiglio di inserire la soletta flettendola in modo da inserirne contemporaneamente gli estremi.
Per poter valutare il comportamento della soletta ho svolto tre tipi differenti di allenamento: una sessione di esercizi di reattività del piede, una seduta di corsa normale e una seduta di corsa veloce. Per il primo test ho fatto un po’ di andature di rimbalzo degli avanpiedi. Per questa andatura si tengono le gambe tese e si avanza lentamente utilizzando unicamente l’azione della caviglia per rimbalzare. In seguito mi sono prodotto in diverse serie di salto alla corda. Come nel caso precedente, le gambe restano tese e unite e il salto viene eseguito solamente per azione della caviglia e del piede. Le sensazioni che avverto sono singolari: sebbene riesca a svolgere normalmente gli esercizi, la risposta del piede mi sembra un po’ meno reattiva al contatto con il suolo. In ogni caso questo primo test non è indicativo del comportamento durante la fase di corsa, ma serve più che altro a prendere confidenza con la sensazioni del nuovo supporto. Dopo questo primo approccio, mi dedico alla verifica del comportamento durante la corsa. Nella sessione di corsa a velocità normale invece non percepisco nessuna perdita di spinta. Il giro che scelgo è un collinare di circa 50’. Rimango piacevolmente sorpreso dalla sensazione di comfort. Inoltre la mia fastidiosa tendinite alla pianta del piede non mi da problemi, nemmeno nelle fasi di discesa che avevano rappresentato momenti di particolare dolore in precedenza. Rimango particolarmente soddisfatto da questa seduta di corsa per il comfort ma soprattutto per la protezione di un’area particolarmente sensibile perché precedentemente lesa.noene Infine il terzo test: 8 x 300 metri corsi intorno ai 55”. Rimango piuttosto soddisfatto anche di questa seduta. Riesco a correre con facilità anche su ritmi poco superiori ai 3’ al mille senza accusare perdita di spinta. Da quanto ho potuto osservare, devo riconoscere che le solette noEne si sono dimostrate particolarmente soddisfacenti nella protezione del piede durante l’allenamento del podista. Nonostante la grande capacità di assorbimento, non si riscontrano significative perdite di spinta nell’azione di corsa. Personalmente ritengo che questo prodotto sia indispensabile per il podista con tendiniti o altri fastidi a piedi e ginocchia, meglio se abbinato a un buon paio di scarpe protettive.”
I sottopiedi Noene si presentano bene: sono ben evidenti gli inserti di polimero ammortizzante (nero su supporto rosso applicati in corrispondenza del tallone e dell’avanpiede (in particolare sull’arco compreso fra la prima e la quinta testa metatarsale). Al di sotto dell’area interna dell’arco plantare invece è riportato un rinforzo in Kevlar per ridurre le eventuali torsioni fra parte anteriore e posteriore. Tutto sembra studiato con una certa conoscenza della biomeccanica del piede. Così ci spiega Federico, atleta della Avis Bra Gas: “Ad un primo esame tattile, le NoEne incuriosiscono: mi sarei aspettato che gli inserti ammortizzanti avessero una consistenza gommosa, tipo cuscinetto d’aria delle Nike Air. Invece il supporto si presenta abbastanza rigido, addirittura più della mescola del resto della soletta. Per cui non si può che rimanere incuriositi e domandarsi: ma ammortizzerà veramente? Se sì, quanto? Non resta che passare all’opera. Innanzitutto è necessario sostituire il sottopiede della propria scarpa da allenamento con il NoEne. Le prime volte l’operazione più risultare un po’ laboriosa perché la parte inferiore delle solette è piuttosto ruvida per evitare scivolamenti una volta posizionate nella scarpa. Pertanto consiglio di inserire la soletta flettendola in modo da inserirne contemporaneamente gli estremi.
Per poter valutare il comportamento della soletta ho svolto tre tipi differenti di allenamento: una sessione di esercizi di reattività del piede, una seduta di corsa normale e una seduta di corsa veloce. Per il primo test ho fatto un po’ di andature di rimbalzo degli avanpiedi. Per questa andatura si tengono le gambe tese e si avanza lentamente utilizzando unicamente l’azione della caviglia per rimbalzare. In seguito mi sono prodotto in diverse serie di salto alla corda. Come nel caso precedente, le gambe restano tese e unite e il salto viene eseguito solamente per azione della caviglia e del piede. Le sensazioni che avverto sono singolari: sebbene riesca a svolgere normalmente gli esercizi, la risposta del piede mi sembra un po’ meno reattiva al contatto con il suolo. In ogni caso questo primo test non è indicativo del comportamento durante la fase di corsa, ma serve più che altro a prendere confidenza con la sensazioni del nuovo supporto. Dopo questo primo approccio, mi dedico alla verifica del comportamento durante la corsa. Nella sessione di corsa a velocità normale invece non percepisco nessuna perdita di spinta. Il giro che scelgo è un collinare di circa 50’. Rimango piacevolmente sorpreso dalla sensazione di comfort. Inoltre la mia fastidiosa tendinite alla pianta del piede non mi da problemi, nemmeno nelle fasi di discesa che avevano rappresentato momenti di particolare dolore in precedenza. Rimango particolarmente soddisfatto da questa seduta di corsa per il comfort ma soprattutto per la protezione di un’area particolarmente sensibile perché precedentemente lesa.noene Infine il terzo test: 8 x 300 metri corsi intorno ai 55”. Rimango piuttosto soddisfatto anche di questa seduta. Riesco a correre con facilità anche su ritmi poco superiori ai 3’ al mille senza accusare perdita di spinta. Da quanto ho potuto osservare, devo riconoscere che le solette noEne si sono dimostrate particolarmente soddisfacenti nella protezione del piede durante l’allenamento del podista. Nonostante la grande capacità di assorbimento, non si riscontrano significative perdite di spinta nell’azione di corsa. Personalmente ritengo che questo prodotto sia indispensabile per il podista con tendiniti o altri fastidi a piedi e ginocchia, meglio se abbinato a un buon paio di scarpe protettive.”
Che dirvi ?!?!? provare per credere ! ;-)
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