Di solito il sabato sera mi trovate sul lungo lago a mangiare un bel gelato, oppure a mangiare una piadina in qualche locale o a una pizzata fra amici o addirittura, ma raramente, a fare qualche gara notturna da 10 km: ma qualunque cosa faccia, verso mezzanotte è già tutto finito e sono pronto per andare a nanna... Sabato 20 giugno invece non è stato proprio così, anzi è stato completamente l'opposto perché per la prima volta ho partecipato alla Monza-Resegone che, per chi non lo sapesse, è una gara notturna a squadre di tre elementi con partenza dal centro di Monza e arrivo alla Capanna Alpinisti Monzesi: 42 km con un dislivello di ben 1100 mt. Un’avventura che praticamente è iniziata la sera del sabato e si è conclusa domenica con il sorgere del sole!E' difficile spiegare cosa provavo durante la corsa, ma una cosa ce l'avevo in testa e l’ho tenuta in mente per tutta la corsa: quella di arrivare al traguardo a tutti costi e così è stato!Ovviamente grazie ai due miei compagni che sono, fra l'altro, miei colleghi di lavoro: Francesco Marraffa e Alberto Aldeghi e dire che non ho avuto molte occasioni per correre e allenarmi adeguatamente con loro per affrontare questa gara perché quasi tutti i week-end avevo altri impegni.Diciamo che ho fatto solo un lungo in solitario, un lungo con un mio collega e la salita, da Erve, tutti e 3 insieme. A proposito, quando ho fatto il Forcellino sabato notte sembrava un altro sentiero e mi chiedevo: "ma è questa la salita che ho fatto con i miei compagni?" Ho solo riconosciuto il pezzo finale, quei 200 mt dove, in fondo, si vede il rifugio. Lì la gente ci incitava: "dai forza!" ... "dai che è fatta!" ... "dai che è finita!" E sono state quelle parole urlate che ci hanno permesso di prenderci per mano e farci tagliare insieme il traguardo a braccia alzate e poi abbracciarci e urlare "ce l'abbiamo fatta!"Le condizioni meteorologiche sicuramente ci hanno favorito nel tratto iniziale, ma una volta arrivati a Olginate un' acquazzone ci ha travolto in pieno. Fortunatamente eravamo all’inizio della vera e lunga salita per Erve e, sinceramente, non ci ha infastidito molto!Da lì però abbiamo incominciato a sentire freddo e questo ha condizionato un po’ la nostra corsa. A Erve abbiamo trovato il nostro accompagnatore e abbiamo avuto la possibilità di cambiarci: da maratoneti siamo diventati Sky Runner. Purtroppo il cambio, fatto sotto l’acqua, non è servito un gran che. La parte più emozionante è stata la partenza quando lo speaker ha urlato il nome della nostra squadra "Team Fiocchi Munizioni" (ringraziamo la ditta Fiocchi Munizioni per averci sponsorizzato) e i nostri nomi mentre salivamo sulla pedana per farci vedere dal numeroso pubblico e fotografare!Bellissimi quei 500 metri iniziali dove si correva in mezzo alla folla con un enorme tifo e applausi che ci hanno dato la carica per concluderla!Non è mancato il tifo neanche durante il percorso con tantissimi bambini a cui dare “il 5” ma anche tanti adulti.Essendo la mia prima gara notturna mi erano venuti mille dubbi: come sarà correre di notte? Si vedrà il percorso? E le macchine? Ma poi correndo mi sono accorto che la notte non era così buia grazie appunto alle auto, la maggior parte di accompagnatori di atleti in gara, che ci precedevano e un po’ delle paure sono passate.Anzi se devo fare una critica, punto il dito sul caos fra Calolziocorte fino a Erve a causa della macchine, moto e bici... davvero un macello tanto che dovevamo essere noi a lasciarli passare. Sarebbe stato bello se la strada fosse stata chiusa e fosse stato consentito il passaggio solo agli accompagnatori degli atleti in gara e se non fosse stato permesso alle macchine di scendere fino al passaggio dell’ultima squadra.Il tratto finale, diciamo quello più impegnativo, che da Erve ci ha portato al rifugio, era davvero molto bello. Il percorso era per la maggior parte illuminato da alogene attaccate sugli alberi. In quel tratto è stato un po’ difficoltoso superare gli atleti che andavano più lenti, infatti in alcuni punti ci siamo trovati in colonna, uno dietro l'altro, ma poi, con po’ di pazienza qualcuno si riusciva a superare.Una volta arrivati al rifugio ha smesso di piovere: abbiamo fatto il pieno, grazie al ristoro, riconsegnato i chip, cambiati e, alla fine, abbiamo ripreso di nuovo il sentiero per scendere a valle ma questa volta da un altro percorso, sicuramente molto più facile rispetto a quello fatto per salire.Concludo ringraziando tutti i volontari, gli organizzatori, il pubblico e, in particolare, i miei compagni di squadra e la ditta per la sponsorizzazione.Ah dimenticavo: tempo finale 05:02:09, posizione 116 (Pettorale N° 57).
(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net) - Articolo pubblicato su Podisti.Net