Dopo aver partecipato al "Vertical Tube" in Valtellina e il "535 in Condotta" in Val Brembana, eccomi di nuovo qua ad affrontare un altro massacrante Vertical lungo la condotta sforzata presso a Malegno, situato in Val Camonica in provincia di Brescia, che è giunta alla sua seconda edizione e che si chiama "7(50) in Condotta".
Competizione organizzata da G.E.M. e Atletica Cima, insieme ad Enel Green Power, che ha richiamato tantissimi appassionati con la voglia di affrontare con tutti i propri sforzi, sfidare la forza di gravità con le proprio energie, questa "scalata" nel miglior tempo possibile!
Partenza dal paese di Malegno (380 mt s.l.m.) e l'arrivo posto in cima del Monte Guna (1150 mt s.l.m.) lungo la condotta con queste caratteristiche tecniche (che solo a leggerle mi vengono dei brividi!): 2975 scalini - 750 metri di dislivello - 94% la pendenza massima - 56% quella media - circa 1.7 chilometri (!!!), in poche parole... un vero e proprio muro dall'inizio alla fine!
Quando era arrivato il mio turno (formula a cronometro con partenza ogni 45 secondi) avevo subito capito che c'era poco da scherzare e che sicuramente era molto più dura, più faticosa rispetto alle altre due gare simili che avevo fatto.
In effetti era proprio come avevo intuito, il primo minuto di gara era quello più facile perchè era abbastanza in piano, ma una volta entrato nella prima galleria ecco che mi ero trovato davanti me una pendenza da brividi che non riuscivo proprio più a correre, nemmeno con le mani sulle ginocchia, ma solo usando il corrimano costituito da due fili di ferro.
Cercavo di spingere con le mani mettendo sulle ginocchia come avevo sempre fatto, ma questa volta era più difficile perchè i gradini erano molto più stretti e con la spalla toccavo la ringhiera che c'era lungo la condotta non riuscendo così a "correre" bene.
Allora cercavo di salire tirandomi sempre con le mani lungo i fili di ferro e ogni tanto appoggiando anche sui gradini.
I minuti passavano troppo lentamente, la fatica si faceva sentire sempre di più, la pendenza era più o meno sempre uguale, non c'era un attimo di tregua, qua bisognava calpestare tutti i gradini, uno alla volta e non avevo la possibilità di saltarne qualcuna... era davvero un "incubo".
Finalmente ecco che c'era un tratto abbastanza in piano senza gradini dove avevo cercato di riprendermi un pò di fiato per poi affrontare di nuovo il muro finale sempre da spacca gambe.
... l'imbocco della prima galleria ...
... mani rovinate dopo la gara ...
Concludo scrivendo che è stata una bella gara, una bella conquista e, senza ombra di dubbio, questo è il Vertical più duro rispetto a quella corsa in Valtellina e quella in Val Brembana!
Per vedere il sito della gara: clicca qui !
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