Dopo aver rimandato troppe volte per vari motivi, finalmente quest'anno sono riuscito ad esserci anch'io tra i 770 iscritti per partecipare alla XIV° edizione de "Transpelmo Skyrace", valevole come penultima tappa di Golden National Series by Salomon, andata in scena sui sentieri attorno a una delle vette di maggior suggestione delle Dolomiti patrimonio dell'Unesco: il Monte Pelmo (3168 mt).
Un tracciato di 18 km (con 1300 mt D+) molto intensi e spettacolari, con partenza ed arrivo a Palafavera (1515 mt), nell'alta Val di Zoldo in provincia di Belluno.
La partenza era scattata alle ore 10:30 e per nostra fortuna la giornata era buona, c'era una temperatura gradevole e dopo aver affrontato un chilometro di "lancio" si andava a faticare con la prima salita abbastanza tosta di single-track nel bosco.
In questa prima parte ogni tanto si doveva fermarsi perchè si formavano degli imbuti quando il sentiero si restringeva proprio perchè eravamo ancora all'inizio della corsa e poi perchè mi ero trovato molto indietro al momento dello sparo (come al solito!).
... cena pre-gara ...
Una volta uscito dal bosco ecco che si aveva davanti a sè una spettacolare vista che spaziano a 360° su cime e valli Dolomitiche dove si andava ad affrontare il bellissimo sentiero numero 742 attraversando vasti pascoli e distese di mughi, alternando lievi discese e leggere salite dove si doveva soltanto spingere fino ad arrivare al rifugio Venezia (1946 mt - 7,7 km). Ecco che da qui iniziava la vera e proprio competizione: un'impegnativa ascesa del sentiero Flaibani dove si sprecava parecchie energie e fatica perchè era prevalentemente tutta su ghiaione (era molto "simile" al tratto dal Passo Pordoi alla Forcella della Dolomites Skyrace) e tratti di roccia dove qua si doveva sicuramente sapersi muovere molto bene in montagna.
Il tratto alla fine non era molto lungo, ma era comunque molto ripido (ben 550 metri di dislivello positivo spalmati in 2,1 km) dove si andava a transitare prima la Forcelletta Canalone (2270 mt) ed infine alla panoramica forcella di Val d’Arcia (2476 mt) che era anche il punto più alto del percorso.
... verso la forcella di Val d'Arcia ...
Ora c'era da affrontare una lunga discesa da brividi, prima su terreno molto tecnico e poi per il lungo e costante ghiaione dove qua contava molto essere un vero esperto specialista della discesa e soprattutto bisognava riuscire a lasciarsi andare anche perchè diventava sempre più difficile affrontarlo con il freno tirato visto il terreno così "scivoloso", ma che comunque alla fine era molto bello e divertente.Lasciato alle spalle la lastra di ghiaia si andava ad immettersi nel sentiero in mezzo al bosco, bello percorribile, in direzione Passo Staulanza (1776 mt) per poi continuare a correre sempre più veloce verso la fase finale in discesa su terra ed erba dove alla fine ho completato la prova col tempo finale di 2h 39' 14" classificandomi 143° posto su 649 finisher.
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