lunedì 26 ottobre 2009

Venezia, un'emozione infinita!

Ieri, a Venezia, è andata in scena, a mio parere, una delle più belle maratone del mondo complice anche una bellissima giornata e una temperatura ottimale per poter affrontare la grande gara. La giornata è iniziata con il suono della sveglia alle 3:20 e il primo pensiero è stato: ma sarà l'ora legale o l'ora solare? Ovviamente era già l’ora solare così mi sono alzato e dopo aver preparato la borsa, con un mio amico-collega ci siamo recati a Oggiono dove ci aspettava il pullman, organizzato dal G.S. Avis Oggiono, presenti a Venezia con ben 35 atleti, che ci avrebbe portato direttamente alla partenza della gara e subito voglio ringraziarli per essere potuto andar con loro anche se non faccio parte di questa società.Alle 8,00 in punto siamo arrivati a Stra, punto di ritrovo, e dopo essermi cambiato ho consegnato la sacca con gli indumenti agli organizzatori.Piccolo riscaldamento, non più di 5 minuti, prima di immettermi nella griglia di partenza e in quel momento ho provato una grande emozione e non riuscivo ancora a credere di essere lì, a fare una maratona invece della solita mezza. Nei momenti che hanno preceduto la partenza mi sono posto tante domande: “ce la farò a finirla?” “riuscirò a farla entro le 3 ore? “e se il piede dovesse farmi male cosa faccio?” Tutte domande a cui non riuscivo a dare una risposta ma che alla fine mi hanno portato alle decisione di accodarmi ai Pacer delle 3 ore.Finalmente alle 9:30 si sente lo sparo e inizia la grande avventura lunga 42,194 km.Nei primi km va tutto liscio, sono sempre dietro alle lepri delle 3 ore: eravamo in tanti a seguirle e dovevo stare attento a non pestare i piedi a nessuno. Verso il 12° km purtroppo però un signore è inciampato urtando un altro atleta, ma per fortuna si è rialzato subito e si nuovamente unito a noi anche se con qualche segno sulla faccia.I km scorrono abbastanza velocemente e riusciamo a tenere la media di 4'13". Il percorso è molto bello sin dall'inizio con tanta gente sul percorso a fare il tifo. Ci sono anche tanti gruppi musicali a darci la carica.A Origato, e siamo al 15° km, transitiamo con il tempo di 1h03'27" (sempre con la media di 4'13"): mi sento bene, la gambe girano come avrei voluto.A Marghera, al traguardo della mezza maratona passiamo con il tempo di 1h29'17" e avvicinandomi a uno dei pacer gli dico che è stato davvero bravo perché mi sono reso conto che non è per niente facile mantenere la stessa velocità con la responsabilità di farci arrivare al traguardo nel tempo stabilito delle 3 ore.Verso il 30° km, all'altezza del parco San Giuliano mi si accende la spia gialla e accuso un calo di “velocità” e, purtroppo, vedo che i palloncini colorati dei pacer si allontanano piano, piano sempre di più fino a scomparire davanti ai miei occhi.Ho abbassato lo sguardo per terra e ho visto i miei piedi che non andavano più come avrei voluto mentre altri atleti mi stavano superando e, in quel momento, mi sono sentito un po' amareggiato per l’obiettivo, che vedevo svanire, di finire la gara nelle 3 ore. Fortunatamente però ho reagito in fretta e ho iniziato a pensare che ormai il più della gara l’avevo alle spalle e che mi mancavano ancora “solo” 12 km. In quel momento 12 km mi sono sembrati un'eternità, ma ho pensato che, anche impiegando più di 3 ore, sarei stato comunque felice di arrivare fino in fondo e ricevere la medaglia al collo!Con questo pensiero in testa ho rialzato lo sguardo e, affrontando me stesso, ho ripreso a correre convinto di arrivare fino in fondo con la speranza di mantenere, almeno, la media dei 4’22” al km.Finalmente ho visto, in fondo, Venezia, ma prima c'era il ponte della Libertà, di circa 4,5 km, da percorrere: mi è sembrato infinito quel ponte. Qui la spia da gialla è diventata rossa e mentre il ponte non finiva mai, la media si è alzata a 4"29'. Al ristoro del 35° km mi sono fermato e ho bevuto una grande quantità di integratori e poi sono ripartito di nuovo per gli ultimi km.Lasciato alle spalle il ponte della Libertà, sono entrato in città e al 40° km, superata una curva, mi sono trovato di fronte a un panorama mozzafiato sembrava proprio una fotografia con impressa tutta Venezia: il mare e i ponti, uno spettacolo che mi ha emozionato tantissimo tanto che stavo per fermarmi ad ammirare meglio quel panorama stupendo.Ormai correvo a una media di 4’50”, stavo soffrendo ma a vedere i 19 ponti veneziani e tutta quella gente che incitava i concorrenti, mi ha dato la forza per andare avanti, stringere i denti e continuare a ripetermi: ormai Taddeo è fatta! Ecco l’ultimo ponte, vedo in fondo l'arrivo, faccio un ultimo sforzo e alzo le braccia al cielo ringraziando il caloroso pubblico presente e finalmente fermo il cronometro: 3h10’31”.Mi sono inginocchiato ricevendo la “sacra medaglia” e mi sono detto: Taddeo ce l’hai fatta!Grazie Venezia!!
Racconto pubblicato su Podisti.Net (26/10/09)

4 commenti:

  1. Complimenti x la gara e per l'articolo che ho letto su www.podisti.net.
    Io ho voluto strafare e l'ho pagata con i crampi... http://kayakrunner.blogspot.com/2009/10/tattica-kamikaze.html
    ci vediamo alla prossima. ciao

    RispondiElimina
  2. Bravo Taddeo! Il tempo 3h10' è più che buono, ma il più bello era l'aver finito una delle maratone più belle. Come hai affrondato i tanti ponti della città sulla laguna?

    ps. Venezia forse diventa uno dei miei obbiettivi del 2010!

    RispondiElimina
  3. Grazie!!
    è vero... è una maratona stupenda !! i ponti !? un'emozione unica!!
    ciao ciao

    RispondiElimina
  4. Grande Taddeo...per il mio resoconto bisognerà aspettare qlc giorno. Gran bella giornata anche per me!!

    RispondiElimina