martedì 28 luglio 2009

Premana (LC) - 17° Giir di Mont - Domenica 26 luglio 2009

Tutto in solo due parole: che spettacolo!

Ieri è andato in scena il 17° Giir di Mont organizzato dall'Associazione Sportiva di Premana, gara di SkyRace di 32 km che tocca i 12 alpeggi di Premana, con un bel dislivello di 2.400 metri. La gara inoltre era valida come quarta prova del Campionato del Mondo di SkyRunner World Series Races.Essendo prova mondiale c'erano quindi tutti gli atleti più forti nella start list e ancora una volta la gara è stata vinta dal catalano Kilian Jornet Burgada che ha fermato il cronometro su un tempo stratosferico: 3:05:08 (abbassando il suo precedente record di oltre 5' stabilito lo scorso anno). Dietro di lui è arrivato il grande messicano Ricardo Mejia con un distacco di 1'33" e a completare il podio è giunto Jessed Hernandez Gispert con un ritardo di 10'42" dal primo.Per quanto riguarda la gara femminile è stata vinta dall’andorrana Stephanie Jimenez (4:05:44), al secondo posto l'italiana Emanuale Brizio (4:07:47) mentre il gradino più basso del podio è stato occupato dalla spagnola Mireia Miro Varela.Premana è dove vivo per cui posso definire questa gara “una gara in casa" e ci tenevo tanto a parteciparvi soprattutto dopo 2 anni di stop... e così ho deciso di iscrivermi a questa edizione. Decisione presa con un po’ di preoccupazione per la mia caviglia semi-bloccata perché a correre sui sentieri di montagna è elevato il rischio di farsi male e io, da quando ho ripreso, ho quasi sempre corso sull'asfalto.Dopo tutte le varie e solite raccomandazioni dei miei genitori finalmente è arrivato il grande giorno. Dopo aver fatto le solite operazioni pre-gara sono uscito di casa e ho raggiunto il luogo della partenza... a piedi!Giunto al ritrovo ho notato un grande clima di festa che preannunciava una grande giornata di sport: tantissima gente, fra cui tanti miei amici con cui ho scambiato qualche parola e vari auguri prima di immetterci nella griglia di partenza.Alle 8 e qualche minuto ecco lo sparo che ha dato il via al 17° Giir di Mont!All'inizio ho provato un po’ di emozione per la tanta gente che applaudiva. Sentivo poi una strana sensazione perché ancora non riuscivo a credere che stavo per fare anch'io “la gara in casa” dopo 2 anni di assenza!Il percorso inizia con una leggera discesa di circa 1 km e passata la località di Lavinol inizia la prima vera e lunga salita che porta all'alpe Chiarino.In quel tratto ho visto mia mamma, mio cognato, mia sorella e miei adorati nipotini che facevano il tifo per me... troppo bello! Anche se conosco benissimo il percorso per me era come fosse stata la prima volta che salivo quella dura salita.Cavalcato l'Alpe Chiarino (km 4,5) ci siamo diretti all'Alpe Barconcelli (km 7), Alpe Casarsa (Km 8), Alpe Forni (Km 8,5) e Vegessa (km 9) dove era posto il primo cancello delle 2 ore. Sapevo che la successiva discesa, abbastanza scorrevole, ci avrebbe portato nel cuore della gara: ora stava arrivando il bello, una salita lunga e impegnativa che ci ha portati a raggiungere il punto più alto del percorso: Bocchetta Larec (quota 2063 mt). In cima, ad accogliere i concorrenti, c'era un tifo enorme di premanesi, che ho subito ringraziato consapevole che il peggio fosse passato perché sapevo che da lì in poi non ci sarebbero stati altri tratti impegnativi anche se eravamo solo a quasi metà gara (km 14,5).Da Bocchetta Larec iniziava una discesa molto ripida, tecnica e impegnativa di circa 4,5 km che ci ha portati all'alpe Fraina (km 16,5), Alpe Caprecolo (km 17,5) e infine all’Alpe Rasga (Km 19) dove ho cercato di frenare un po’ la mia corsa perché non volevo rischiare di farmi male anche se il mio stato di forma era abbastanza buono, stavo bene e le gambe reagivano bene.Da qui, affrontando delle piccole salite e discese siamo arrivati all’alpeggio successivo, ovvero l'Alpe Premaniga (Km 23) dove era stato posizione il secondo cancello quello delle 4 ore e 30 minuti.Anche qui il tifo è stato davvero molto caloroso e ho potuto salutare i miei conoscenti, i miei cari amici... insomma c'era davvero tantissima gente che mi ha dato la forza, la carica per andare avanti e completare bene la gara.I successivi alpeggi da superare erano l'Alpe Solino (km 25), Alpe Piancalada (km 25,4), Alpe Deleguaggio (Km 27,5) che sarebbe il “mio” alpeggio considerato che lì ho una baita dove passo l’estate!E finalmente ecco arrivato il grande momento, quello di affrontare l'ultima discesa che porta al traguardo, una discesa lunga 4,5 Km dove di solito do il massimo, ma che per questa volta ho corso con “il freno tirato” sia per il piede un po’ "ingrossato" sia perché a quel punto non volevo rischiare nulla perché ormai era fatta, sentivo l'odore del traguardo, sentivo che ce l’avevo fatta: insomma in quel tratto finale ho pensato a tante cose: ai miei genitori, che sicuramente erano in ansia, a tornare l'anno prossimo con il piede "sistemato", a come sarebbero stati gli ultimi metri di gara...E mentre ero assorto nei miei pensieri é finita la discesa e non mi rimaneva che l'ultimo tratto in leggere salita, in paese. Finalmente ho visto in fondo lo striscione "Arrivo", e ho iniziato a sentire un tifo che sicuramente non dimenticherò mai, un tifo che mi ha davvero commosso. Sentire lo speaker Agnel che, mentre arrivavo, raccontava che avevo lasciato da poco le stampelle e dopo due di anni di stop ero ritornato, vedere tutta quella gente che mi guardava e applaudiva forte e che gridava il mio nome è stato senz’ altro il più che mi potesse capitare!!Ho alzato le braccia al cielo ringraziando tutti e ho finalmente tagliato il traguardo fermando il cronometro sul tempo di 4 ore e 24 minuti!Concludo questo mio racconto ringraziando nuovamente tutti i premanesi per il tifo e l'organizzazione di Premana per aver lavorato molto ed essere riuscita a far diventare questa gara di livello mondiale: bravi!


Articolo pubblicato su Podisti.Net

Grazie a Clara per le foto !


giovedì 23 luglio 2009

Muro di Sormano - Giovedì 23 luglio 2009

Oggi grande giro in bici !Per la prima volta ho affrontato il Muro di Sormano : pendenza max 25%, pendenza media 17%, pendenza minima 5%, lunghezza percorso 1700 mt, dislivello 280 mt, altitudine 1107 mt !Ho affrontato questa salita col tempo di circa 17 minuti...Per raggiungere Sormano ho attraversato i seguenti paesi: Malgrate, Parè, Valmadrera, Pusiano, Lago di Segrino, Asso, Canzo, Rezzago, Gemù, Brazzova e infine il temibile muro di Sormato per raggiungere Piano del Tivano !Totale percorrenza andata e ritorno : 02:51:57 - 69 km









mercoledì 22 luglio 2009

Consonno Paese Fantasma - Mercoledì 22 Luglio 2009

Oggi Mercoledì 22 luglio biciclettata fino alla scoperta del paese fantasma : Consommo, frazione di Olginate.
Partito da Lecco Castello, Pescate, Malgrate, Villa Vergano, Consonno, discesa per Olginate, di nuovo Pescate e ritorno verso casa.
Tempo : 01:24:39 Distanza : 29,10 Km









Cima Monte Cornizzolo - Martedì 21 luglio 2009

Oggi martedì 21 luglio 2009 grande pedalata da Lecco fino ad arrivare in cima al Monte Cornizzolo (dislivello positivo di 1100 mt) !


Partenza da Lecco Castello, Malgrate, Parè, Valmadrera, Pusiamo, Lago di Segrino e da lì la lunga salita fino in cima al Monte Cornizzolo!
Tempo (andata/ritorno) : 02:16:11 Distanza : 53,87 Km








lunedì 13 luglio 2009

Bormio - Stelvio Domenica 12 luglio 2009





Grande giornata di sport ieri a Bormio con la XXV° edizione di Gara ciclistica agonistica Re Stelvio-Mapei, gara sulla distanza della mezza maratona con un dislivello positivo di 1.553 metri, con partenza da Bormio (quota 1.225) con arrivo a Passo Stelvio (quota 2.758).Non si è trattato solo della gara ciclistica, ma anche prova di Skiroll che è la prima volta di questa edizione; successivamente partenza per la mezza maratona riservata agli atleti tesserati a seguire con la partenza podistica aperta a tutti; esauriti dalla partenza tutti gli appassionati di atletica era arrivato il turno per gli amanti su due ruote dove per primi sono stati partiti quella della categoria femminile e 15 minuti dopo partenza riservata a categoria maschili a seguire con il Cicloraduno.Con ben sei manifestazioni sportive si può capire il grande lavoro, la grande organizzazione della Mapei Day con la società Unione Sportiva Bormiese che sono stati in grado di coinvolgere tutti gli sportivi, anche quelli non tesserati... bastava avere due buone gambe, la voglia di salire, la passione e soprattutto arrivare a tutti costi in cima allo Stelvio per ritirare la medaglia per ricordo !Dopo tutte queste partenze la strada SS38 con i suoi 40 tornati da fare è stata invasa da circa 3000 persone, ovviamente chiusa completamente al traffico!Ho deciso di parteciparla perchè volevo provare la mia prima gara ciclistica agonistica grazie al tesseramento UISP facendo parte di una società di Lecco : 2Slow !Sono partito da Lecco di buon mattino (alle 5:15) con una mia amica Silvia della società Amatori Lecco (che ha corso la mezza maratona) e siamo arrivati a Bormio con un largo anticipo giusto in tempo per parcheggiare la macchina, andare a ritirare il pacco gara, salutare e scambiare con gli amici provenienti dalla provincia di Lecco, di Bergamo, e anche da Milano grazie al riconoscimento delle tute della società come quella dell'atletica Lambro Milano, La Michetta, Fo Di Pè, Amatori Lecco, Falchi e tanti altri...Ritorniamo di nuovo alla macchina per le operazioni pre-gara, ma questa volta c'è di mezzo anche la mia bellissima Mountain Bike degli anni '80 con ruote da strada... sicuramente è un pò "rugginata", ma quella che mi interessava è che funziona ancora.Fatto tutto questo ci dirigiamo verso le griglie di partenza, curato tutto alla perfezione con dei cartelli che segnava il ritrovo, il luogo della partenza, la consegna delle borse... che era impossibile sbagliarsi e/o perdersi.Mi metto nell'area di partenza, mi guardo intorno e subito provai un pò di vergogna perchè mi sentivo un minuscolo con tutte quei ciclisti "professionali" con le sue bici da corsa da tanti soldini.Si vedeva proprio che ero un principiante... ma alla fine non mi importava perchè quello che contava di più era avere delle buone gambe per pedalare per affrontare quei 1.553 metri di dislivello!Finalmente alle 9:30 in punto si sente lo sparo e inizia la mia prima avventura su due ruote!Provai subito una grandissima emozione sin da subito e dopo due tornanti ho riconosciuto il campione del mondo Paolo Bettini e subito anche il grande ciclista Ivan Basso.Difficile da raccontare cosa provavo durante quella massacrante salita, la prima cosa che mi ha affascinato moltissimo è stato ovviamente il panorama, la natura, la valle, le cascate, tutto davvero bellissimo, uno spettacolo indimenticabile!L'avevo già fatta quella strada in macchina, ma farla in bici è tutta un'altra cosa !Verso dopo il 5 km ho cominciato a vedere i podisti che affrontavano la loro mezza maratona, molta gente camminavano a buon passo, gente invece che correvano ma a passi piccoli... e si vedeva proprio che volevano arrivare in cima, ho visto anche alcuni Skirollisti e alcuni che salivano con i pattini in mano...Quando ho visto il cartello che segnava ultimo km non ci credevo, non ci credevo di essere lì a fare quella prima esperienza su due ruote e alla fine ho fermato il cronometro su 1 ora e 41 minuti, per me un tempo buono visto la prima volta.Mi sono detto che sarei ritornato anche l'anno prossimo solo con una bici da corsa che cerco di comprarla in questo periodo.Appena tagliato il traguardo ho ricevuto la medaglia, consegnato il chip, e poco più avanti c'era un enorme parcheggio esclusavamente per depositare la bici per poter poi andare al ristoro.Ho messo la bici e prima di andare via ho notato che c'era nessuna bici "brutta" come la mia, erano tutte molto avanti, all'avanguardia... Grande ristoro, molto ricco, tanta roba buona da mangiare... peccato solo che dovevo prima affrontare una lunga coda!Una volta cambiato, ho ripreso la bici per scendere a valle, ma prima ho fatto una bella foto davanti il cartello "Passo dello Stelvio" per dimostrare a tutti che anch'io c'ero !Un piccolo incidente durante la discesa, dove all'altezza di una curva un ciclista mi ha tagliato strada urtandomi, ma fortunatamente non è successo niente, solo un piccolo graffio sul ginocchio a causa dell'urto con il pedale dell'altra bici.Concludo questo mio racconto scrivendo che è stato veramente una bellissima esperienza, voglio fare i miei complimenti all'organizzazione per l'ottima organizzazione, non c'è stato nulla da protestare, tutto alla perfezione dal ritiro del pettorale alla consegna della medaglia!Ci vediamo nel 2010 ... con la bici super-moderna !

giovedì 9 luglio 2009

Lecco - Valcava (8 luglio 2009)

Grande giro in bici partito da Lecco Castello con arrivo in Valcava passando per Calolziocorte !Tempo rilevato con Garmin : Km 46,51 / Tempo : 02:15:13Tempo rilevato con orologio bici : Km 50,50 / Tempo 02:15:10Salite molto belle e dure, ma molto utile per allenamento per la Bormio-Stelvio che è di domenica 12 luglio !



giovedì 2 luglio 2009

Dalla Provincia di Lecco - 1 Luglio 2009

Castello
Di corsa al Resegone


Un giovane speciale dà lustro al quartiere

Taddeo Bertoldini, 28 anni, con due colleghi della «Fiocchi»ha fatto una prestazione incredibile. Alla faccia dell'handicap


Abita a Castello da pochi mesi, ma già lo conoscono in molti. Si chiama Taddeo Bertoldini, ha 28 anni, è originario di Premana, anche se è nato a Bellano e dalla sua terra ha imparato che nella vita se si vuole qualcosa bisogna sacrificarsi. Impiegato nella Fiocchi Munizioni si è fatto sponsorizzare dal presidente Stefano Fiocchi e insieme ai colleghi Francesco Marraffa e Alberto Aldeghi ha corso la massacrante Monza-Resegone arrivando 116° in 5 ore, 2minuti e 9 secondi, su 180 squadre iscritte. Un buon risultato, non eccezionale, se non fosse che i tre della Fiocchi era la prima volta che affrontavano questa durissima competizione di corsa in montagna e, soprattutto, che Taddeo è audioleso dalla nascita e da due anni ha una caviglia sinistra "ballerina". Quasi dimenticandosi del deficit uditivo (Taddeo parla molto bene e legge le labbra in maniera perfetta), racconta: «L'handicap maggiore per me è stato quello rimediato alla caviglia il 23 agosto del 2007 quando sulla statale 36 hanno investito me e mio padre Pietro che ci eravamo fermati per soccorrere le vittime di un incidente. Prima siamo stati tamponati, poi un tir ci ha presi in pieno. Ci siamo ripresi entrambi, ma la mia caviglia non è ancora a posto. Prima di operarla per la quarta volta, a fine ottobre, voglio fare la maratona di Venezia, fissata per il 22 ottobre. Dopo di che voglio che la caviglia torni a posto perfettamente per la prossima Monza Resegone. È stata una bellissima esperienza». Della sordità Taddeo Bertoldini non parla perché non lo considera più un handicap: «Grazie a papà Pietro e mamma Rachele, insieme alla sorella maggiore Roberta, sono andato subito, fin da bambino, dal logopedista e oggi non ho nessun problema. Sono impiegato alla Fiocchi, vivo da solo a Castello dove mi trovo molto bene, e ho due splendidi nipotini, Gabriele e Giacomo. Non so se mi sono sacrificato tanto o poco per avere questi risultati sportivi, non me lo sono mai chiesto. Ho sempre corso, agonisticamente da sette anni a questa parte, e non ho mai avuto problemi». Taddeo è la dimostrazione vivente (tra l'altro è un ragazzo allegrissimo e positivo, che trasmette gioia di vivere nel conoscerlo), che qualsiasi difficoltà può essere superata con tanta buona volontà, sacrificio e determinazione. Il tutto condito da un'umiltà di base che lo rende davvero speciale. Il suo resoconto della Monza-Resegone è un distillato di voglia di correre, di superarsi. Un resoconto pubblicato anche sul blog di podisti.net. Taddeo Bertoldini racconta: «Sabato 20 giugno per la prima volta ho partecipato alla Monza-Resegone che, per chi non lo sapesse, è una gara notturna a squadre di tre elementi con partenza dal centro di Monza e arrivo alla Capanna Alpinisti Monzesi: 42 km con un dislivello di ben 1.100 metri. Un'avventura che praticamente è iniziata la sera del sabato e si è conclusa domenica con il sorgere del sole! E' difficile spiegare cosa provavo durante la corsa, ma una cosa ce l'avevo in testa e l'ho tenuta in mente per tutta la corsa: quella di arrivare al traguardo a tutti costi e così è stato! Ovviamente grazie ai due miei compagni che sono, fra l'altro, miei colleghi di lavoro: Francesco Marraffa e Alberto Aldeghi e dire che non ho avuto molte occasioni per correre e allenarmi adeguatamente con loro per affrontare questa gara perché quasi tutti i week-end avevo altri impegni. Diciamo che ho fatto solo un lungo in solitario, un lungo con un mio collega e la salita, da Erve, tutti e tre insieme». A proposito: «Quando ho fatto il Forcellino sabato notte sembrava un altro sentiero e mi chiedevo: "ma è questa la salita che ho fatto con i miei compagni?" Ho solo riconosciuto il pezzo finale, quei 200 mt dove, in fondo, si vede il rifugio. Lì la gente ci incitava: "dai forza!", "dai che è fatta!", "dai che è finita!" E sono state quelle parole urlate che ci hanno permesso di prenderci per mano e farci tagliare insieme il traguardo a braccia alzate e poi abbracciarci e urlare "ce l'abbiamo fatta!?». Il momento più emozionante? «È stata la partenza quando lo speaker ha urlato il nome della nostra squadra "Team Fiocchi Munizioni" e i nostri nomi mentre salivamo sulla pedana per farci vedere dal numeroso pubblico e fotografare! Bellissimi quei 500 metri iniziali dove si correva in mezzo alla folla con un enorme tifo e applausi che ci hanno dato la carica per concluderla! Non è mancato il tifo neanche durante il percorso con tantissimi bambini a cui dare ?il cinque? ma anche tanti adulti».


Marcello Villani

mercoledì 1 luglio 2009

Camignone (BS) - 5^ Quattropassi in Franciacorta


Dopo solo una settimana dalla Monza - Resegone ho deciso di partecipare alla 5^ Quattropassi in Franciacorta a Camignone (Bs), una mezza maratona Fidal, perché volevo conoscere ed esplorare la zona collinare situata tra Brescia e l'estremità meridionale del Lago d'Iseo famosa, soprattutto, per la produzione di vini e poi perché con me c’erano tre miei amici che hanno avuto la possibilità di correre le manifestazioni non competitive di 12 km o di 6 km.Inizio subito con il dire che la giornata era eccessivamente calda; l’orario della partenza, fissato per le 8:30 proprio per cercare di evitare il caldo, non ha molto aiutato perché in effetti a quell'ora la temperatura era già "bollente"! Dopo le solite operazione pre-gara (iscriversi, cambiarsi, appuntare il pettorale sulla canotta e”inforcare” gli occhiali da sole) e un breve riscaldamento, mi è venuto un dubbio: "Ma il chip dove l'ho messo?" E così, mentalmente, ho cominciato a ripensare a quanto fatto precedentemente e in particolare al momento del ritiro del pettorale e mi sono ricordato che una volta pagato, mi avevano consegnato solo il pettorale e 4 spille... Ho allora guardato le scarpe degli atleti per vedere se loro avessero il chip, ma niente. Per sicurezza ho chiesto a uno degli organizzatori: "Ma il chip?" e lui "Niente chip! usiamo il sistema tradizionale!" Sono rimasto un po’ perplesso anche perché eravamo ben 500 al via e ho pensato che sicuramente non sarebbe stato facile rilevare i tempi una volta arrivati al traguardo, però, devo ammettere, che almeno questa volta i giudici Fidal si sono dati da fare!Alle 8:30 in punto lo sparo da inizio alla gara e il lungo serpentone di 500 atleti si mette in movimento.I primi chilometri vanno lisci e riuscivo a mantenere un andatura sui 3 e 45 al km, ma verso il 7/8 km ho cominciato a soffrire per il caldo. Il mio passo si è inesorabilmente ridotto e sono passato a un 4 e 40 al km. Al ristoro del 10 km ho bevuto un bel bicchiere d'acqua e subito dopo le gambe si sono un po’ "riprese", ma non è durato molto. Verso il 12 km sono andato di nuovo in crisi per il caldo ma anche per colpa del percorso molto duro con delle belle salite piuttosto lunghe e ho iniziato a pensare di ritirarmi: unica consolazione il bel panorama che mi circondava.Ma io volevo completarla a tutti costi questa gara perché volevo portare a casa, dopo Vittuone, Lago Maggiore, Stramilano, Merano, Vercelli, Cantù, il mio settimo pettorale sulle mezze maratone nel 2009. Così ho stretto i denti e finalmente ho visto il cartello che segnava 20 km e allora ho provato a fare un lungo sprint, ma dopo soli 100 metri ero già "scoppiato" e così ho pensato che non era il caso di fare l'eroe. Alla fine ho tagliato il traguardo con il tempo di 01:29:02 (pos. 59° assoluto e 6° di categoria), un tempo, per me, soddisfacente considerata la difficoltà del percorso e, soprattutto, il grande caldo tropicale!Per la cronaca, la gara è stata vinta da Graziano Zugnoni in campo maschile e da Eliana Patelli in campo femminile.Il ristoro finale è risultato un po’ scarso, mentre il pacco gara piuttosto ricco a fronte di solo 12 euro d'iscrizione; spogliati e docce presenti in una struttura sportiva molto comoda per tutti.La classifica è stata redatta in poco tempo nonostante l’assenza dei chip: davvero bravi!Anche la cerimonia delle premiazioni è andata bene. E per concludere la giornata, c'era la possibilità di mangiare un bel pranzo completo. Volendo dare un giudizio finale a questa manifestazione sportiva credo meriti un 8: non ho riscontrato nessun difetto, fatta eccezione per l’assenza del chip e quindi anche l’impossibilità di vedere i tempi intermedi! E come sempre anche questa è fatta !!
(Foto di Quattro Passi in Franciacorta) - Articolo pubblicato su Podisti.Net