Tutto in solo due parole: che spettacolo!
Ieri è andato in scena il 17° Giir di Mont organizzato dall'Associazione Sportiva di Premana, gara di SkyRace di 32 km che tocca i 12 alpeggi di Premana, con un bel dislivello di 2.400 metri. La gara inoltre era valida come quarta prova del Campionato del Mondo di SkyRunner World Series Races.Essendo prova mondiale c'erano quindi tutti gli atleti più forti nella start list e ancora una volta la gara è stata vinta dal catalano Kilian Jornet Burgada che ha fermato il cronometro su un tempo stratosferico: 3:05:08 (abbassando il suo precedente record di oltre 5' stabilito lo scorso anno). Dietro di lui è arrivato il grande messicano Ricardo Mejia con un distacco di 1'33" e a completare il podio è giunto Jessed Hernandez Gispert con un ritardo di 10'42" dal primo.Per quanto riguarda la gara femminile è stata vinta dall’andorrana Stephanie Jimenez (4:05:44), al secondo posto l'italiana Emanuale Brizio (4:07:47) mentre il gradino più basso del podio è stato occupato dalla spagnola Mireia Miro
Varela.Premana è dove vivo per cui posso definire questa gara “una gara in casa" e ci tenevo tanto a parteciparvi soprattutto dopo 2 anni di stop... e così ho deciso di iscrivermi a questa edizione. Decisione presa con un po’ di preoccupazione per la mia caviglia semi-bloccata perché a correre sui sentieri di montagna è elevato il rischio di farsi male e io, da quando ho ripreso, ho quasi sempre corso sull'asfalto.Dopo tutte le varie e solite raccomandazioni dei miei genitori finalmente è arrivato il grande giorno. Dopo aver fatto le solite operazioni pre-gara sono uscito di casa e ho raggiunto il luogo della partenza... a piedi!Giunto al ritrovo ho notato un grande clima di festa che preannunciava una grande giornata di sport: tantissima gente, fra cui tanti miei amici con cui ho scambiato qualche parola e vari auguri prima di immetterci nella griglia di partenza.Alle 8 e qualche minuto ecco lo sparo che ha dato il via al 17° Giir di Mont!All'inizio ho provato un po’ di emozione per la tanta gente che applaudiva. Sentivo poi una strana sensazione perché ancora non riuscivo a credere che stavo per fare anch'io “la gara in casa” dopo 2 anni di assenza!Il percorso inizia con una leggera discesa di circa 1 km e passata la località di Lavinol inizia la prima vera e lunga salita che porta all'alpe Chiarino.In quel tratto ho visto mia mamma, mio cognato, mia sorella e miei adorati nipotini che facevano il tifo per me... troppo bello! Anche se conosco benissimo il percorso per me era come fosse stata la prima volta che salivo quella dura salita.Cavalcato l'Alpe Chiarino (km 4,5) ci siamo diretti all'Alpe Barconcelli (km 7), Alpe Casarsa (Km 8), Alpe Forni (Km 8,5) e Vegessa (km 9) dove era posto il primo cancello delle 2 ore. Sapevo che la successiva discesa, abbastanza scorrevole, ci avrebbe portato nel cuore della gara: ora stava arrivando il bello, una salita lunga e impegnativa che ci ha portati a raggiungere il punto più alto del percorso: Bocchetta Larec (quota 2063 mt). In cima, ad accogliere i concorrenti, c'era un tifo enorme di premanesi, che ho subito ringraziato consapevole che il peggio fosse passato perché sapevo che da lì in poi non ci sarebbero stati altri tratti impegnativi anche se eravamo solo a quasi metà gara (km 14,5).Da Bocchetta Larec iniziava una discesa molto ripida, tecnica e impegnativa di circa 4,5 km che ci ha portati all'alpe Fraina (km 16,5), Alpe Caprecolo (km 17,5) e infine all’Alpe Rasga (Km 19) dove ho cercato di frenare un po’ la mia
corsa perché non volevo rischiare di farmi male anche se il mio stato di forma era abbastanza buono, stavo bene e le gambe reagivano bene.Da qui, affrontando delle piccole salite e discese siamo arrivati all’alpeggio successivo, ovvero l'Alpe Premaniga (Km 23) dove era stato posizione il secondo cancello quello delle 4 ore e 30 minuti.Anche qui il tifo è stato davvero molto caloroso e ho potuto salutare i miei conoscenti, i miei cari amici... insomma c'era davvero tantissima gente che mi ha dato la forza, la carica per andare avanti e completare bene la gara.I successivi alpeggi da superare erano l'Alpe Solino (km 25), Alpe Piancalada (km 25,4), Alpe Deleguaggio (Km 27,5) che sarebbe il “mio” alpeggio considerato che lì ho una baita dove passo l’estate!E finalmente ecco arrivato il grande momento, quello di affrontare l'ultima discesa che porta al traguardo, una discesa lunga 4,5 Km dove di solito do il massimo, ma che per questa volta ho corso con “il freno tirato” sia per il piede un po’ "ingrossato" sia perché a quel punto non volevo rischiare nulla perché ormai era fatta, sentivo l'odore del traguardo, sentivo che ce l’avevo fatta: insomma in quel tratto finale ho pensato a tante cose: ai miei genitori, che sicuramente erano in ansia, a tornare l'anno prossimo con il piede "sistemato", a come sarebbero stati gli ultimi metri di gara...E mentre ero assorto nei miei pensieri é finita la discesa e non mi rimaneva che l'ultimo tratto in leggere salita, in paese. Finalmente ho visto in fondo lo striscione "Arrivo", e ho iniziato a sentire un tifo che sicuramente non dimenticherò mai, un tifo che mi ha davvero commosso. Sentire lo speaker Agnel che, mentre arrivavo, raccontava che avevo lasciato da poco le stampelle e dopo due di anni di stop ero ritornato, vedere tutta quella gente che mi guardava e applaudiva forte e che gridava il mio nome è stato senz’ altro il più che mi potesse capitare!!Ho alzato le braccia al cielo ringraziando tutti e ho finalmente tagliato il traguardo fermando il cronometro sul tempo di 4 ore e 24 minuti!Concludo questo mio racconto ringraziando nuovamente tutti i premanesi per il tifo e l'organizzazione di Premana per aver lavorato molto ed essere riuscita a far diventare questa gara di livello mondiale: bravi!
Varela.Premana è dove vivo per cui posso definire questa gara “una gara in casa" e ci tenevo tanto a parteciparvi soprattutto dopo 2 anni di stop... e così ho deciso di iscrivermi a questa edizione. Decisione presa con un po’ di preoccupazione per la mia caviglia semi-bloccata perché a correre sui sentieri di montagna è elevato il rischio di farsi male e io, da quando ho ripreso, ho quasi sempre corso sull'asfalto.Dopo tutte le varie e solite raccomandazioni dei miei genitori finalmente è arrivato il grande giorno. Dopo aver fatto le solite operazioni pre-gara sono uscito di casa e ho raggiunto il luogo della partenza... a piedi!Giunto al ritrovo ho notato un grande clima di festa che preannunciava una grande giornata di sport: tantissima gente, fra cui tanti miei amici con cui ho scambiato qualche parola e vari auguri prima di immetterci nella griglia di partenza.Alle 8 e qualche minuto ecco lo sparo che ha dato il via al 17° Giir di Mont!All'inizio ho provato un po’ di emozione per la tanta gente che applaudiva. Sentivo poi una strana sensazione perché ancora non riuscivo a credere che stavo per fare anch'io “la gara in casa” dopo 2 anni di assenza!Il percorso inizia con una leggera discesa di circa 1 km e passata la località di Lavinol inizia la prima vera e lunga salita che porta all'alpe Chiarino.In quel tratto ho visto mia mamma, mio cognato, mia sorella e miei adorati nipotini che facevano il tifo per me... troppo bello! Anche se conosco benissimo il percorso per me era come fosse stata la prima volta che salivo quella dura salita.Cavalcato l'Alpe Chiarino (km 4,5) ci siamo diretti all'Alpe Barconcelli (km 7), Alpe Casarsa (Km 8), Alpe Forni (Km 8,5) e Vegessa (km 9) dove era posto il primo cancello delle 2 ore. Sapevo che la successiva discesa, abbastanza scorrevole, ci avrebbe portato nel cuore della gara: ora stava arrivando il bello, una salita lunga e impegnativa che ci ha portati a raggiungere il punto più alto del percorso: Bocchetta Larec (quota 2063 mt). In cima, ad accogliere i concorrenti, c'era un tifo enorme di premanesi, che ho subito ringraziato consapevole che il peggio fosse passato perché sapevo che da lì in poi non ci sarebbero stati altri tratti impegnativi anche se eravamo solo a quasi metà gara (km 14,5).Da Bocchetta Larec iniziava una discesa molto ripida, tecnica e impegnativa di circa 4,5 km che ci ha portati all'alpe Fraina (km 16,5), Alpe Caprecolo (km 17,5) e infine all’Alpe Rasga (Km 19) dove ho cercato di frenare un po’ la mia
corsa perché non volevo rischiare di farmi male anche se il mio stato di forma era abbastanza buono, stavo bene e le gambe reagivano bene.Da qui, affrontando delle piccole salite e discese siamo arrivati all’alpeggio successivo, ovvero l'Alpe Premaniga (Km 23) dove era stato posizione il secondo cancello quello delle 4 ore e 30 minuti.Anche qui il tifo è stato davvero molto caloroso e ho potuto salutare i miei conoscenti, i miei cari amici... insomma c'era davvero tantissima gente che mi ha dato la forza, la carica per andare avanti e completare bene la gara.I successivi alpeggi da superare erano l'Alpe Solino (km 25), Alpe Piancalada (km 25,4), Alpe Deleguaggio (Km 27,5) che sarebbe il “mio” alpeggio considerato che lì ho una baita dove passo l’estate!E finalmente ecco arrivato il grande momento, quello di affrontare l'ultima discesa che porta al traguardo, una discesa lunga 4,5 Km dove di solito do il massimo, ma che per questa volta ho corso con “il freno tirato” sia per il piede un po’ "ingrossato" sia perché a quel punto non volevo rischiare nulla perché ormai era fatta, sentivo l'odore del traguardo, sentivo che ce l’avevo fatta: insomma in quel tratto finale ho pensato a tante cose: ai miei genitori, che sicuramente erano in ansia, a tornare l'anno prossimo con il piede "sistemato", a come sarebbero stati gli ultimi metri di gara...E mentre ero assorto nei miei pensieri é finita la discesa e non mi rimaneva che l'ultimo tratto in leggere salita, in paese. Finalmente ho visto in fondo lo striscione "Arrivo", e ho iniziato a sentire un tifo che sicuramente non dimenticherò mai, un tifo che mi ha davvero commosso. Sentire lo speaker Agnel che, mentre arrivavo, raccontava che avevo lasciato da poco le stampelle e dopo due di anni di stop ero ritornato, vedere tutta quella gente che mi guardava e applaudiva forte e che gridava il mio nome è stato senz’ altro il più che mi potesse capitare!!Ho alzato le braccia al cielo ringraziando tutti e ho finalmente tagliato il traguardo fermando il cronometro sul tempo di 4 ore e 24 minuti!Concludo questo mio racconto ringraziando nuovamente tutti i premanesi per il tifo e l'organizzazione di Premana per aver lavorato molto ed essere riuscita a far diventare questa gara di livello mondiale: bravi! Articolo pubblicato su Podisti.Net
Grazie a Clara per le foto !







parcheggiare la macchina, andare a ritirare il pacco gara, salutare e scambiare con gli amici provenienti dalla provincia di Lecco, di Bergamo, e anche da Milano grazie al riconoscimento delle tute della società come quella dell'atletica Lambro Milano, La Michetta, Fo Di Pè, Amatori Lecco, Falchi e tanti altri...Ritorniamo di nuovo alla macchina per le operazioni pre-gara, ma questa volta c'è di mezzo anche la mia bellissima Mountain Bike degli anni '80 con ruote da strada... sicuramente è un pò "rugginata", ma quella che mi interessava è che funziona ancora.Fatto tutto questo ci dirigiamo verso le griglie di partenza, curato tutto alla perfezione con dei cartelli che segnava il ritrovo, il luogo della partenza, la consegna delle borse... che era impossibile sbagliarsi e/o perdersi.Mi metto nell'area di partenza, mi guardo intorno e subito provai un pò di vergogna perchè mi sentivo un minuscolo con tutte quei ciclisti "professionali" con le sue bici da corsa da tanti soldini.Si vedeva proprio che ero un principiante... ma alla fine non mi importava perchè quello che contava di più era avere delle buone gambe per pedalare per affrontare quei 1.553 metri di dislivello!Finalmente alle 9:30 in punto si sente lo sparo e inizia la mia prima avventura su due ruote!Provai subito una grandissima emozione sin da subito e dopo due tornanti ho riconosciuto il campione del mondo Paolo Bettini e subito anche il grande ciclista Ivan Basso.Difficile da raccontare cosa provavo durante quella massacrante salita, la prima cosa che mi ha affascinato moltissimo è stato ovviamente il panorama, la natura, la valle, le cascate, tutto davvero bellissimo, uno spettacolo indimenticabile!L'avevo già fatta quella strada in macchina, ma farla in bici è tutta un'altra cosa !Verso dopo il 5 km ho cominciato a vedere i podisti che affrontavano la loro mezza maratona, molta gente camminavano a buon passo, gente invece che correvano ma a passi piccoli... e si vedeva proprio che volevano arrivare in cima, ho visto anche alcuni Skirollisti e alcuni che salivano con i pattini in mano...Quando ho visto il cartello che segnava ultimo km non ci credevo, non ci credevo di essere lì a fare quella prima esperienza su due ruote e alla fine ho fermato il cronometro su 1 ora e 41 minuti, per me un tempo buono visto la prima volta.Mi sono detto che sarei ritornato 



