Castello
Di corsa al Resegone
Un giovane speciale dà lustro al quartiere
Taddeo Bertoldini, 28 anni, con due colleghi della «Fiocchi»ha fatto una prestazione incredibile. Alla faccia dell'handicap
Abita a Castello da pochi mesi, ma già lo conoscono in molti. Si chiama Taddeo Bertoldini, ha 28 anni, è originario di Premana, anche se è nato a Bellano e dalla sua terra ha imparato che nella vita se si vuole qualcosa bisogna sacrificarsi. Impiegato nella Fiocchi Munizioni si è fatto sponsorizzare dal presidente Stefano Fiocchi e insieme ai colleghi Francesco Marraffa e Alberto Aldeghi ha corso la massacrante Monza-Resegone arrivando 116° in 5 ore, 2minuti e 9 secondi, su 180 squadre iscritte. Un buon risultato, non eccezionale, se non fosse che i tre della Fiocchi era la prima volta che affrontavano questa durissima competizione di corsa in montagna e, soprattutto, che Taddeo è audioleso dalla nascita e da due anni ha una caviglia sinistra "ballerina". Quasi dimenticandosi del deficit uditivo (Taddeo parla molto bene e legge le labbra in maniera perfetta), racconta: «L'handicap maggiore per me è stato quello rimediato alla caviglia il 23 agosto del 2007 quando sulla statale 36 hanno investito me e mio padre Pietro che ci eravamo fermati per soccorrere le vittime di un incidente. Prima siamo stati tamponati, poi un tir ci ha presi in pieno. Ci siamo ripresi entrambi, ma la mia caviglia non è ancora a posto. Prima di operarla per la quarta volta, a fine ottobre, voglio fare la maratona di Venezia, fissata per il 22 ottobre. Dopo di che voglio che la caviglia torni a posto perfettamente per la prossima Monza Resegone. È stata una bellissima esperienza». Della sordità Taddeo Bertoldini non parla perché non lo considera più un handicap: «Grazie a papà Pietro e mamma Rachele, insieme alla sorella maggiore Roberta, sono andato subito, fin da bambino, dal logopedista e oggi non ho nessun problema. Sono impiegato alla Fiocchi, vivo da solo a Castello dove mi trovo molto bene, e ho due splendidi nipotini, Gabriele e Giacomo. Non so se mi sono sacrificato tanto o poco per avere questi risultati sportivi, non me lo sono mai chiesto. Ho sempre corso, agonisticamente da sette anni a questa parte, e non ho mai avuto problemi». Taddeo è la dimostrazione vivente (tra l'altro è un ragazzo allegrissimo e positivo, che trasmette gioia di vivere nel conoscerlo), che qualsiasi difficoltà può essere superata con tanta buona volontà, sacrificio e determinazione. Il tutto condito da un'umiltà di base che lo rende davvero speciale. Il suo resoconto della Monza-Resegone è un distillato di voglia di correre, di superarsi. Un resoconto pubblicato anche sul blog di podisti.net. Taddeo Bertoldini racconta: «Sabato 20 giugno per la prima volta ho partecipato alla Monza-Resegone che, per chi non lo sapesse, è una gara notturna a squadre di tre elementi con partenza dal centro di Monza e arrivo alla Capanna Alpinisti Monzesi: 42 km con un dislivello di ben 1.100 metri. Un'avventura che praticamente è iniziata la sera del sabato e si è conclusa domenica con il sorgere del sole! E' difficile spiegare cosa provavo durante la corsa, ma una cosa ce l'avevo in testa e l'ho tenuta in mente per tutta la corsa: quella di arrivare al traguardo a tutti costi e così è stato! Ovviamente grazie ai due miei compagni che sono, fra l'altro, miei colleghi di lavoro: Francesco Marraffa e Alberto Aldeghi e dire che non ho avuto molte occasioni per correre e allenarmi adeguatamente con loro per affrontare questa gara perché quasi tutti i week-end avevo altri impegni. Diciamo che ho fatto solo un lungo in solitario, un lungo con un mio collega e la salita, da Erve, tutti e tre insieme». A proposito: «Quando ho fatto il Forcellino sabato notte sembrava un altro sentiero e mi chiedevo: "ma è questa la salita che ho fatto con i miei compagni?" Ho solo riconosciuto il pezzo finale, quei 200 mt dove, in fondo, si vede il rifugio. Lì la gente ci incitava: "dai forza!", "dai che è fatta!", "dai che è finita!" E sono state quelle parole urlate che ci hanno permesso di prenderci per mano e farci tagliare insieme il traguardo a braccia alzate e poi abbracciarci e urlare "ce l'abbiamo fatta!?». Il momento più emozionante? «È stata la partenza quando lo speaker ha urlato il nome della nostra squadra "Team Fiocchi Munizioni" e i nostri nomi mentre salivamo sulla pedana per farci vedere dal numeroso pubblico e fotografare! Bellissimi quei 500 metri iniziali dove si correva in mezzo alla folla con un enorme tifo e applausi che ci hanno dato la carica per concluderla! Non è mancato il tifo neanche durante il percorso con tantissimi bambini a cui dare ?il cinque? ma anche tanti adulti».
Marcello Villani
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