venerdì 2 ottobre 2009

NOENE Shock Technology

"Incollo" qua un pezzo preso dal sito www.noene-italia.com che sono delle solette anti-urto... l'ho provato e mi sono trovato bene... Ho fatto leggere anche ai miei colleghi che volevano provarle... così le ho ordinate e sono arrivate... Se qualcuno interessa di questo prodotto basta che mi manda una e-mail e vi scrivo come procedere senza nessun impegno...


"Redazionale molto dettagliato sulle solette AC2 da sportechblog.
Oggi proponiamo una recensione sulle solette Noene, speciali plantari che reviewabbiamo testato in varie condizioni di terreno e velocità di corsa.
La prerogativa di queste solette è la riduzione dell’energia negativa dovuta agli impatti traumatici degli sportivi durante l’esercizio fisico, in particolare la corsa.
Più in generale possiamo descrivere il fenomeno ricordando che un tempo l’uomo, a piedi nudi, si spostava su un terreno naturale, come foreste, prati, terra, sabbia, superfici morbide, dolci e che meglio si adattavano all’apparato locomotore umano più sensibile: la colonna vertebrale, i muscoli ed i tendini. Questa tipologia di suolo, per la sua elasticità e struttura, assorbiva la maggior parte delle onde d’urto, vibrazioni e scosse create dall’uomo, che, così, non si avvertivano.
Ai giorni nostri, siamo invece costretti a camminare (o allenarci) spesso su suoli duri: asfalto, cemento, marmo, piastrelle, etc… Queste superfici non assorbono nulla, al contrario, restituiscono l’energia cinetica sottoforma di onde d’urto chiamate anche energia negativa o più semplicemente “scossa che fa male”.
Questa energia negativa si propaga come vibrazione o scossa, risalendo ad ogni punto nevralgico noene antishockdell’apparato locomotore umano, producendo così dei microtraumi duraturi, che talvolta generano e spesso favoriscono tendiniti, talagie, periostiti,fratture da fatica, dolori articolari dei piedi, delle ginocchia, delle anche e della schiena fino alla base del cranio.
Le solette Noene sono nate proprio per frenare questi shock e vibrazioni negative.

“Ho testato le solette Noene dentro le mie solite Adidas da allenamento. Sono scarpe che mi offrono già un buon livello di assorbimento dei traumi durante la corsa, ma ho voluto ugualmente sostituire le loro solette standard con quelle Noene.” Così Diego, podista della Turin Marathon, “Sono uscito di casa provando le nuove calzature sul mio solito percorso in asfalto che mi porta rapidamente verso la pista ciclabile. Le sensazioni sono state subito particolari. All’inizio mi sembrava di andare più piano del solito, ma poi gradualmente mi sono reso conto che la mia velocità non era cambiata rispetto ai soliti allenamenti (anzi probabilmente stavo andando più forte). La realtà è che l’impatto con il terreno risultava realmente meno percepibile grazie alle nuove solette Noene. Ho fatto il mio solito giretto da 45 minuti e la differenza maggiore si è poi presentata dopo essere tornato a casa. Solitamente nelle ore successive dovevo fare molto stretching per evitare dolori alle anche e spesso mettere anche del ghiaccio sulle ginocchia. Stavolta invece non ne ho sentito così tanto la necessità. Mi sentivo molto più leggero e ho capito che le nuove calzature mi avevano offerto una protezione decisamente superiore al solito”.
I sottopiedi Noene si presentano bene: sono ben evidenti gli inserti di polimero ammortizzante (nero su supporto rosso applicati in corrispondenza del tallone e dell’avanpiede (in particolare sull’arco compreso fra la prima e la quinta testa metatarsale). Al di sotto dell’area interna dell’arco plantare invece è riportato un rinforzo in Kevlar per ridurre le eventuali torsioni fra parte anteriore e posteriore. Tutto sembra studiato con una certa conoscenza della biomeccanica del piede. Così ci spiega Federico, atleta della Avis Bra Gas: “Ad un primo esame tattile, le NoEne incuriosiscono: mi sarei aspettato che gli inserti ammortizzanti avessero una consistenza gommosa, tipo cuscinetto d’aria delle Nike Air. Invece il supporto si presenta abbastanza rigido, addirittura più della mescola del resto della soletta. Per cui non si può che rimanere incuriositi e domandarsi: ma ammortizzerà veramente? Se sì, quanto? Non resta che passare all’opera. Innanzitutto è necessario sostituire il sottopiede della propria scarpa da allenamento con il NoEne. Le prime volte l’operazione più risultare un po’ laboriosa perché la parte inferiore delle solette è piuttosto ruvida per evitare scivolamenti una volta posizionate nella scarpa. Pertanto consiglio di inserire la soletta flettendola in modo da inserirne contemporaneamente gli estremi.
Per poter valutare il comportamento della soletta ho svolto tre tipi differenti di allenamento: una sessione di esercizi di reattività del piede, una seduta di corsa normale e una seduta di corsa veloce. Per il primo test ho fatto un po’ di andature di rimbalzo degli avanpiedi. Per questa andatura si tengono le gambe tese e si avanza lentamente utilizzando unicamente l’azione della caviglia per rimbalzare. In seguito mi sono prodotto in diverse serie di salto alla corda. Come nel caso precedente, le gambe restano tese e unite e il salto viene eseguito solamente per azione della caviglia e del piede. Le sensazioni che avverto sono singolari: sebbene riesca a svolgere normalmente gli esercizi, la risposta del piede mi sembra un po’ meno reattiva al contatto con il suolo. In ogni caso questo primo test non è indicativo del comportamento durante la fase di corsa, ma serve più che altro a prendere confidenza con la sensazioni del nuovo supporto. Dopo questo primo approccio, mi dedico alla verifica del comportamento durante la corsa. Nella sessione di corsa a velocità normale invece non percepisco nessuna perdita di spinta. Il giro che scelgo è un collinare di circa 50’. Rimango piacevolmente sorpreso dalla sensazione di comfort. Inoltre la mia fastidiosa tendinite alla pianta del piede non mi da problemi, nemmeno nelle fasi di discesa che avevano rappresentato momenti di particolare dolore in precedenza. Rimango particolarmente soddisfatto da questa seduta di corsa per il comfort ma soprattutto per la protezione di un’area particolarmente sensibile perché precedentemente lesa.noene Infine il terzo test: 8 x 300 metri corsi intorno ai 55”. Rimango piuttosto soddisfatto anche di questa seduta. Riesco a correre con facilità anche su ritmi poco superiori ai 3’ al mille senza accusare perdita di spinta. Da quanto ho potuto osservare, devo riconoscere che le solette noEne si sono dimostrate particolarmente soddisfacenti nella protezione del piede durante l’allenamento del podista. Nonostante la grande capacità di assorbimento, non si riscontrano significative perdite di spinta nell’azione di corsa. Personalmente ritengo che questo prodotto sia indispensabile per il podista con tendiniti o altri fastidi a piedi e ginocchia, meglio se abbinato a un buon paio di scarpe protettive.”
Che dirvi ?!?!? provare per credere ! ;-)

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